Donne siete pronte? Sta per cominciare il campionato di calcio!!! Si
lo so, in realtà non è mai finito, prima gli Europei, poi il calciomercato e la
TV che fissa SkyTG24 a oltranza, almeno la mia!
Se non ti chiami Ilaria D’amico
o Paola Ferrari,
non c’è niente da fare, le partite di calcio
sono il nemico numero uno delle donne non tifose, forse più
della suocera. Almeno durante le domeniche di campionato di serie A, che poi
non sono più solo le domeniche, ma l’anticipo del sabato, il posticipo del
lunedì, la coppa il martedì e il mercoledì, insomma una settimana fatta di
uomini in pantaloncini corti. Se poi i mariti sono di quelli che oltre alla
propria squadra del cuore seguono anche la Champions League, Europe League,
Lega Pro e la Copa Libertadores sudamericana, le alternative sono o il
divorzio, o un televisore in più.
L’ho sentito dire un milione di volte da moltissime mie amiche o
conoscenti: “Come si fa a vedere 20 idioti correre appresso a un pallone?”.
Ma quando si guarda
una partita di pallone si può aprire anche un discorso un po’ più
sociologico/antropologico della frase.
Si sa che il tifo, al contrario per esempio della musica, divide.
I supporter delle varie tifoserie, anche se non sono hooligans, si scontrano
sempre quando si comincia a parlare di calcio. Possono anche essere fratelli,
ma se tifano per squadre diverse, è inutile, litigheranno davanti a un derby
familiare.
Dicevo il calcio dal punto di vista femminile.
Come sopravvivere con un marito malato di tifo?
Come essere preparate agli schemi?
Seguire un corso per
imparare la differenza tra da difesa a zona o a uomo?
Prendere lezioni
private su come gioca la difesa Zemaniana che avanza per indurre il fuorigioco
avversario?
Secondo me serve
tentare il coinvolgimento.
Infatti il mondo del calcio
è davvero una realtà sociologica. Oltre che culturale. Il
lunedì mattina, ad esempio. Non vi speriticate in commenti o in giudizi
riguardo la partita, tanto un uomo nella sua testa penserà sempre che le donne
non ci capiscono una mazza di calcio.
Guardate gli uomini come si infiammano nel commento postumo. Sentiteli
al bar, o negli uffici davanti alle macchinette.
Andate allo stadio da non tifose e guardate il pathos e lo spettacolo.
Alcune tifoserie fanno sfoggio di fantasia letteraria con gli
striscioni. Ce n’è di volgari ma anche di geniali.
E che dire dell’amore che si diffonde negli spalti al goal? Tutti
si abbracciano, si amano, piangono!
Magari non fate troppo caso alle frasi colorite che verranno fuori
in quei 90 minuti, pensate che lo stadio è un mondo a parte e probabilmente Dio
non considererà tutte quelle imprecazioni, le valuterà come una temporanea
incapacità di intendere e volere.
Ovviamente i tifosi non sono solo uomini, anche molte donne sono
tifose accanite; forse in numero minore ma non con minore intensità.
Io faccio parte della categoria delle donne che tifano, che
guardano partite di calcio e che ne sentono la mancanza durante l’estate, ma
sono cresciuta con un padre che fin da piccola mi portava allo stadio, non
sarei potuta crescere chiaramente con la passione per la pallavolo, ecco!
Mio marito apprezza molto questa passione e succede spesso che
guardiamo insieme le partite, diciamo che questo è un bel punto a mio favore…
se posso permettermi di darvi un consiglio, non odiate il calcio, soprattutto
se il vostro “lui” lo ama, diventereste una nemica!
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