“Sex and the city”, la celebre serie tv, è subito
diventata un cult soprattutto tra il pubblico femminile, poiché descrive la
vita di quattro newyorkesi, sempre alla ricerca di nuove avventure amorose, di
party sfavillanti e scarpe costose, con semplicità e ironia, affrontando
esplicitamente un argomento “scottante” come il sesso, senza freni inibitori e
con parecchie battute di spirito.
Personaggi come Carrie, Charlotte, Miranda e Samantha, grandi amiche pur
essendo molto diverse tra loro, hanno inevitabilmente portato le spettatrici a
identificarsi in una di loro, chi più chi meno. Loro vivono a New York, la
città che non dorme mai, il centro del mondo… un posto che spesso sogno di
rivedere!
Però mi chiedo, è vero che una vita alla “Sex anche the city” è quello che
le donne vorrebbero? Prendete per esempio Carrie, veramente vorremmo essere
come lei? Analizziamola con una punta di ironia, da non confondere con invidia
eh:
1) La botte piena e la moglie ubriaca: Carrie vuole che il
suo uomo le dia le chiavi di casa sua, vuole che le permetta di tenere gli slip
in un cassetto, ma detesta la convivenza. Carrie non vuole avere figli, ma
vorrebbe che il fidanzato russo si operi per annullare la vasectomia fatta
qualche anno prima. Carrie odia i matrimoni ma, al momento di convolare a nozze
con Mr. Big, deciderà di organizzare un piccolo matrimonio con 200 invitati.
Chissà perché, ma quel matrimonio alla fine non verrà celebrato.
2) Il vangelo secondo Carrie: Carrie Bradshaw, con la complicità delle amiche,
stilerà, nel corso delle sei stagioni della serie e dei due film, un vero e
proprio “manuale di sopravvivenza”. Il vangelo di Carrie parla alle donne,
sostenendo regole di vitale importanza che le dirette interessate sono tenute a
seguire per tenersi stretti il proprio uomo e la dignità. Ad esempio, una donna
non deve mai e poi mai lasciarsi scappare una flatulenza in presenza del
partner, né deve saltare una sola ceretta al pube, pena la reclusione eterna in
uno dei più crudeli e spietati gironi danteschi.
3) Uno straordinario talento culinario: non pervenuto.
4) Utilizzi alternativi del forno: sin dalle prime puntate, Carrie mostra subito di non
essere una donna di casa, e fin qui niente di strano, dato che essere donna non
vuol dire necessariamente essere la perfetta casalinga, ma alla riguardo il
forno lei risponderebbe così: “Scherzi? Io utilizzo il forno come ripostiglio”.
Quindi, care amiche, perché trascorrere il sabato pomeriggio all’Ikea quando
potete riporre gli abiti nel forno?
5) Un invidiabile stile di vita: essendo una scrittrice freelance (vedi punto 8),
Carrie ha parecchio tempo libero a disposizione, tempo che un comune essere
umano dedicherebbe ad altre attività, come la palestra, un corso di cucina
(…non faceva ridere), il volontariato ecc. La nostra Carrie dedicherà il
proprio tempo libero a fare… assolutamente nulla. Dormire fino a tardi, parlare
al telefono, fare shopping sulla Fifth Avenue (pur essendo spesso al verde),
mangiare dolci con l’amico gay, Stanford, altro personaggio esilarante ma
evidentemente anche lui con parecchio tempo libero… queste sono le attività che
predilige Carrie quando non è “impegnata” a lavorare. E nonostante ciò è sempre
in ritardo sulla consegna del suo articolo.
6) Il potere della coerenza: tornando al punto 1, Carrie mostrerà sempre una
particolare dote per la coerenza. Una delle regole bibliche presenti nel suo
vangelo prevede di non adeguarsi mai e poi mai alle signore dell’alta società
newyorkese, perfettamente vestite, sempre presenti agli eventi di beneficenza,
dai denti ancor più bianchi degli abiti. Ed effettivamente andare in vacanza
agli Hamptons, pranzare da Pastis e scrivere per Vogue ti permette di evitare
questa èlite, e di conseguenza di non trasformarsi in una signora bene con
appartamento a Park Avenue. Missione compiuta, Carrie.
7) Il potere della delicatezza: ecco un’altra delle straordinarie doti di Carrie. La
nostra eroina, nel momento in cui si troverà a vivere una delle sue
innumerevoli giornate “no” (probabilmente perché costretta ad alzarsi presto),
non mancherà di sputare veleno sulle amiche e sul fidanzato, manco fosse un
drago delle leggende nordiche, rivelando un vero e proprio talento per la
delicatezza, ma guai a ricambiare con la stessa moneta… È pur sempre una donna
sensibile.
8) Professione giornalista: nel corso delle varie puntate, a Carrie verrà spesso
chiesto quale sia la sua professione, domanda alla quale risponderà sempre con
un “Faccio la scrittrice. Tengo una mia rubrica sul New York Star”, una
divertente rubrica sul sesso e la città, da cui prende il titolo la stessa
serie. Tuttavia, in quei momenti in cui la si vedrà scrivere al computer,
Carrie sarà solita porsi degli interrogativi non su di essi, ma sull’amore (e
molto spesso sull’assenza di quest’ultimo). Del sesso e la città, spesso e
volentieri, nessuna traccia. Di che stiamo parlando, quindi? Non sarà il caso
di trovarsi un vero lavoro?
9) Un fisico invidiabile: inevitabile, dopo aver tanto analizzato la psiche di
Carrie, dare un’occhiata anche al suo aspetto. Sebbene l’attrice che la
interpreti, Sarah Jessica Parker, non sia una gran bellezza, trovo che gli
autori abbiano fatto bene a sceglierla, in quanto una femme fatale sarebbe
stata davvero poco credibile. Tuttavia, in alcune puntate, le amiche (donne
certamente più belle di lei) la considerano la più bella del mondo, quella coi
capelli perfetti, il seno perfetto ecc. A me onestamente non risulta sia la
Venere di Milo, come la dipingono le amiche, e non vorrei mai avere le sue
ginocchia storte, né le sue mani rattrappite.
10) I tacchi: ultimo punto della mia lista, ma non per importanza, in quanto le scarpe
(assieme alla città di New York) sono il quinto protagonista della serie.
Carrie stravede per esse, ne possiede più di un centinaio di paia (no, non le
tiene nel forno!), e continua a comprarne, nonostante non possa neanche pagare
l’affitto. Ma la cosa più strabiliante è quello che riesce a fare coi tacchi:
può perdere il cane del fidanzato e rincorrerlo per mezza città, può prendere
un taxi, può cucinare (ok, anche questa non faceva ridere!), può scalare il K2…
Insomma, qualunque cosa faccia, la troverete sempre con un paio di tacchi 12 ai
piedi, meglio se Manolo Blahnik. Ora, non so le altre donne, ma se è vero che
“gli uomini e le donne sanno fare le stesse cose, solo che le donne le fanno
coi tacchi alti”… temo di essere un uomo!
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